mercoledì 14 gennaio 2015

Sassolini nelle scarpe


Salve a tutti!
La scorsa settimana, scrissi il mio sfogo sull'attentato allo Charlie Hebdo e il giorno seguente, pubblicai sulla mia pagina Facebook la tavola qui sopra.

Questo 2015 lo volevo iniziare al meglio, lo volevo vedere come l'anno della svolta, essere più positiva senza farmi influenzare negativamente dagli avvenimenti del mondo esterno, e nonostante quello che è successo, ho intenzione di andare avanti così. Ma non posso farlo se prima non mi tolgo qualche sassolino dalla scarpa, che politici, telegiornali e post assurdi pubblicati, mi hanno infilato e ho deciso di farlo tramite qualche vignetta.

Una specie di depurazione per farla breve






La prossima volta, spero di poter pubblicare qualcosa di più allegro e meno polemico : )
Ciao a tutti e alla prossima!

mercoledì 7 gennaio 2015

Uno sfogo contro la strage al Charlie Hebdo

è triste che il primo post del 2015 sia per il vergognoso attacco avvenuto alla sede del settimanale di Charlie Hebdo. non mi sono mai pronunciata sulla guerra, sui terroristi e sulle vittime degli attentati, e proprio per questo non ero certa se fosse giusto esprimermi proprio ora, perché in questa strage sono stati coinvolti, oltre ai giornalisti e ai poliziotti, tre vignettisti e il direttore del giornale, Charb (vero nome Stéphane Charbonnier), come se tutte le altre vittime non contassero tanto quanto queste.
Ma è più forte di me, non posso non sentirmi emotivamente coinvolta da una notizia simile. Non posso esimermi anche questa volta. Non significa che tutte le persone morte fin'ora a causa del fanatismo siano vittime di serie B a loro va tutto il mio rispetto e il mio cordoglio.
Trovo assurdo quello che è successo, è brutale,  irrazionale, è vigliacco.
Cabu, Tignous e Georges Wolinski  sono morti per aver fatto satira tramite il proprio talento e la propria arte, e mi fa rabbia pensare che sia avvenuto in una città come Parigi, dove la libertà di parola e di espressione sono un diritto garantito a chiunque in un paese libero come la Francia. Non puoi aspettarti di morire a casa tua, nel posto di lavoro, perché disegni vignette satiriche. Mi fa rabbia pensare che siano morte 12 persone perché degli invasati si sono sentiti in diritto di toglierti la vita per un dio che non ha mai chiesto di uccidere in suo nome. Non puoi morire per dei vigliacchi che non sanno difendersi da una MATITA, e che quindi rispondono con le ARMI.
Ma contro eventi simili, non puoi che rispondere continuando a godere del proprio diritto di espressione, continuando a far valere la propria libertà senza mai chinarti. Contro le ARMI non puoi far altro che continuare a rispondere con una MATITA.

Concludo citando le parole del direttore Charb, che ho trovato sul sito Il Post :

"Forse potrà suonare un pò pomposo, ma preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio"